Il verde misterioso … dalla matassa al maglione

Il percorso fotografico è iniziato ad aprile e terminato nei giorni scorsi. Ad aprile ho fotografato la lana, prima in matassa poi in gomitolo (la tintura della matassa, anzi delle matasse, è avvenuta in precedenza).

Poi c’è stato un periodo di riflessione su come usarla. Alla fine ho optato per una lavorazione a macchina affidata ad una magliaia. Il risultato è un semplicissimo twin set perché si deve notare solo il colore!

Si tratta di un colore vegetale su lana 100%, un verde ottenuto da scarti vegetali. Dovrei dire di che tipo di scarti si tratta. In realtà non posso, semplicemente perché non so ancora di che tipo di scarti si tratti.

Quello che posso dire è che si tratta di una ricetta di Rosso di Robbia e che, se si nota una differenza tra una foto e l’altra, dipende dal verde. Ci sono colori che proprio non ne vogliono saperne di rimanere uguali a se stessi in foto. Ogni scatto è un verde un pochino differente!

Per il particolare – una spilla realizzata all’uncinetto – è stata usata lana tinta con bagni diversi di robbia (rubia tinctorum) e una gugliata di verde.

Post Scriptum

Il twin set è ancora come nuovo, anche se il colore è lievemente sbiadito (si nota, mettendo a confronto dritto e rovescio). Ma è proprio questo che lo rende unico: i colori vegetali (ossia, quelli ottenuti da processi di chimica naturale) non sono stabili come i colori prodotti dalla chimica di sintesi.

L’articolo risale all’aprile del 2016  e racconta i primi tentativi fatti con scarti dell’ottobre precedente. Erano i primi esperimenti con gli scarti della ‘sfioratura’, ossia della separazione tra i tre preziosi stimmi rossi (lo zafferano) e il resto del fiore (i petali di colore viola e le antere di colore giallo). L’idea di utilizzarli è venuta a Michela Pasini durante una visita a Navelli, il paese dell’aquilano dove la coltivazione del crocus sativus è consolidata da secoli e dove hanno sede la Cooperativa Altopiano di Navelli  e il Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP.

Nel periodo della raccolta e della ‘sfioratura’, tra seconda metà di ottobre e inizi di settembre è possibile assistere ai lavori sui campi e nelle case dei produttori. 

Per il weekend 24 e 25 ottobre è previsto un evento organizzato da Abruzzo Esperenziale e Amoroso Viaggi in collaborazione con il Consorzio: La raccolta dello Zafferano: albe, volti e racconti 

TESTO E FOTO: Rosa Rossi

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