Dal bulbo al fiore, dalla spezia alla tinta 

Un’esperienza lunga centinaia di anni, di generazione in generazione.

Sono cambiate tante cose, in centinaia di anni, sempre più velocemente.

Eppure, ci sono cose che rimangono, e devono rimanere, ostinatamente, uguali. 

Lo sanno bene quanti hanno ereditato le terre dove si coltiva, da secoli, il crocus sativus da cui si ricava lo zafferano e, con le terre, hanno ereditato la tradizione del ciclo di lavorazione, dalla dimora a terra del bulbo al raccolto del fiore, dalla sfioratura al processo di essiccatura degli stimmi, i preziosi fili rossi (la spezia destinata ad arricchire con il suo colore e il suo profumo i piatti tradizionali e quelli che la fantasia e l’esperienza in cucina suggerisce). Infine, il lungo riposo dei bulbi sottoterra (dove si moltiplicano) fino al momento di essere recuperati, puliti e rimessi a terra per il nuovo breve ciclo di fioritura.

Lo sanno bene quanti hanno mantenuto viva la tradizione, anche nei momenti in cui si andava perdendo a causa dei cambiamenti che investivano il mondo dell’agricoltura, soprattutto nelle zone di collina e di montagna, come ha fatto Salvatore Sarra, quando ha dato vita alla Cooperativa Altopiano di Navelli negli anni Settanta del secolo scorso, a Civitaretenga, la frazione di Navelli,  posta su un cucuzzolo lungo la SS. 17, a guardia della valle. 

Lo sanno bene tutti coloro che un anno dopo l’altro si chinano sui campi, raccogliendo delicatamente i singoli fiori, per trasferirli nei cesti, portare i cesti in casa dove, riuniti intorno ai tavoli, si comincia l’operazione di ‘sfioratura’, fino a notte se necessario. 

Lo sanno bene i giovani, ormai adulti, di Civitaretenga e di Navelli che rimangono, ostinatamente, legati a questa terra, a custodia della tradizione, e impegnandosi a rinnovarla per mantenerla viva e farla conoscere. 

Per questi motivi – affermare di fronte a un modo sempre più ‘distratto’ che le zone interne dell’Abruzzo (e degli Appennini) esistono, che i prodotti di nicchia sono importanti ed è importante mantenerne la purezza e la qualità, che vale la pena sperimentare tutto ciò che una pianta, per quanto piccola, come il crocus sativus può dare, che è importante conoscere la storia dei prodotti che mettiamo in tavola -, è nata la Cooperativa Oro Rosso, una cooperativa di comunità che raccoglie quanti intendono collaborare al raggiungimento di questi scopi con la loro esperienza e con il loro lavoro, promuovendo un turismo esperienziale ed emozionale, lungo tutta la stagione dello zafferano (da agosto a novembre), in una sede storica – l’Ostello sul Tratturo – ricavato nel Convento di Sant’Antonio, ai margine del paese, adatto per l’ospitalità e per tutte le attività e le esperienze dei gruppi, grazie alla collaborazione con il Comune e del Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP.

Gli organizzatori, ben sapendo che le antere (gialle) del crocus sativus, in passato, venivano utilizzate in pittura (una parte della grande storia dei colori naturali, ormai rimpiazzata di produzione di colori sintetici) e conoscendo da vicino la tradizione della pastorizia e della lana locale nella zona dei pascoli del  Gran Sasso (Campo Imperatore, in particolare), grazie a Valeria Gallese e alla sua AquiLana,  hanno intrapreso un percorso di sperimentazione della tintura della lana, con il supporto di esperienze fatte nel corso degli anni con Michela Pasini e volte a utilizzare gli scarti della sfioratura (petali e antere, magari con qualche fogliolina!).

La tintura su lana – rigorosamente locale – dà risultati diversi, dal giallo a varie sfumature di verde (i fattori sono tanti e ogni ‘bagno’ sarà diverso), ma assicura un prodotto assolutamente naturale. L’esperienza della tintura, da quest’anno, si è aggiunta a quella agricola (raccolto, sfioratura, essiccatura) e all’esperienza culinaria e sensoriale, grazie ai piatti a base di zafferano proposti dalla Cooperativa altopiano di Navelli. 

La stagione 2021 ha aperto la strada per lunghe stagioni alla scoperta di un territorio che vive il presente senza tradire il passato, per un turismo in grado di valorizzare i territori interni e di vivere esperienze rispettose delle tradizioni e di luoghi che vivono il progresso senza gli eccessi che danneggiano la terra e i suoi prodotti.

Per informazioni e prenotazioni, mettersi in contatto con: 

Massimiliano D’Innocenzo, presidente Coop. Oro Rosso:   329 8009732

                                                                                   Email:  coopororosso@gmail.com

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