È un nido di vespa. Ma quale?

(articolo di recupero dal mio archivio molto disordinato! risale al 20 febbraio 2020. Non è deperibile! Si può leggere senza controindicazioni)

Dopo tanti anni, la vite che abbiamo fatto arrampicare sul gazebo (poco più che un incastro di travi di legno opportunamente assemblate) ha prodotto grappoli in grande quantità che hanno messo a dura prova la resistenza della copertura. La sua forma lievemente a cuspide non ha retto al peso. Così si è reso necessario l’intervento di Paolo, che ha rimesso in sesto le pareti e trasformato il tetto, in orizzontale. A questo punto non resta che risistemare la vite, quasi pronta per produrre i nuovi getti.

L’intera operazione ha reso inutile lo snodo di metallo che teneva unite le varie parti del tetto a cuspide. La sorpresa è stata trovare all’interno di questo snodo un nido, probabilmente di vespe. La nostra competenza in fatto di insetti, peraltro, è molto generica. Riconosciamo le vespe ma non abbiamo alcuna capacità di riconoscere genere e specie. 

In questo caso, inoltre, si trattava di riconoscere la vespa dal nido (ricordo le vespe che svolazzavano in giardino ma non ho foto!). così sono ricorsa a un gruppo dedicato ai conoscitori di insetti, Insetti e altri artropodi- un fantastico mondo da scoprire .  

La risposta è arrivata prontamente: si tratta di una vespa (Famiglia Vespidae) appartenente alla Sottofamiglia Polistinae, al Genere Polistes, con tutta probabilità un Polistes gallicus.

Risalgo così alle foto, sia dell’insetto sia del nido.

Si affaccia nella mia mente il ricordo delle vespe che svolazzavano in giardino. 

Scopro così come viene fabbricato: con un impasto di legno e saliva per un insieme di celle che assumono, nel complesso, forma di ombrello. 

Nel retro si riconosce il segno del peduncolo con il quale viene attaccato al supporto prescelto, in questo caso lo snodo di metallo dove lo abbiamo trovato. 

Trovo la descrizione più accurata in inglese sotto la voce, paper wasp https://en.wikipedia.org/wiki/Paper_wasp che definisce le vespe del genere Polistes, per la particolarità del materiale che producono, oppure umbrella wasps per il particolare design dei loro nidi (da cui ricavo la foto di una vespa su una pianta di Euforbia.

Il nido entra a pieno titolo nella mia collezione di materiali vegetali (galle, ghiande, foglie, ecc.), in un contenitore di vetro e, alla prima occasione, lo mostrerò ai nipotini.

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