Leggendo Luigi Preti, Giovinezza, giovinezza. Romanzo, Mondadori 1964

Preambolo

1935 – 1945 Dieci anni di storia italiana ripensati e proposti in un romanzo da un uomo politico democratico ai giovani della società del benessere.

Romanzo in tre parti:

Parte prima: I tempi del fascismo trionfante;

Parte seconda: la guerra a fianco della Germania nazista;

Parte terza: la lotta di liberazione

Qualche riflessione per eventuali altri lettori che abbiano voglia di cercarlo, in biblioteca o nel mercato dell’usato

Le vicende oggetto della narrazione hanno inizio il 2 ottobre 1935, ossia nel giorno in cui Mussolini pronunciò il discorso con il quale annunciava agli italiani che l’Italia aveva dichiarato guerra all’Etiopia. Non è una data qualsiasi, quindi, e merita qualche considerazione anche a partire dall’età dell’autore in quel momento e, successivamente, nel momento in cui scrive.

Luigi Preti era nato il 23 ottobre 1914 quando quella che sarà nota come Grande guerra era già iniziata (il 28 luglio 1914, con la dichiarazione di guerra alla Serbia da parte dell’Impero austro-ungarico).

Il 2 ottobre 1935 era studente di giurisprudenza dell’Università della sua città, Ferrara. Vive dunque gli anni della giovinezza e dell’adolescenza quando il fascismo si è affermato e, da studente universitario, è tenuto ad iscriversi ai GUF (Gruppi Universitari Fascisti, nati nel 1920 e passati alle dirette dipendenze del Partito Nazionale Fascista (PNF) nel 1927. 

La prima pubblicazione di Giovinezza giovinezza di cui Luigi Preti è autore, risale al 1964. Sono dunque passati 29 anni dal momento in cui la narrazione del ‘romanzo’ si conclude, il 23 aprile del 1945. 

In quei dieci anni, egli è passato da una generica adesione al fascismo – segnata da perplessità, incertezze, spunti di riflessione che preludono al definitivo distacco – al suo rifiuto definitivo che lo vide partecipare alla guerra di Liberazione. Nella nuova Repubblica il suo impegno si definisce con l’adesione al Partito Socialista Italiano e quindi nelle file del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (in seguito PSDI), fondato da Giuseppe Saragat, partecipando attivamente alla vita della Repubblica (dal 1948 al 1987).

La narrazione contiene la ricostruzione degli avvenimenti di quel decennio vissuto da studente, insegnante, spettatore, protagonista, soldato e, infine, partigiano.

La definizione di ‘romanzo’ che segue il titolo in copertina, dunque, è generica e ha bisogno di essere precisata. Se, formalmente, si tratta di una narrazione in prosa (e, in tal senso, la definizione è corretta), i contenuti – dalla prima pagina all’ultima – narrano vicende realmente accadute, spesso datate e circostanziate, e si riferiscono a persone e luoghi reali, con l’unica accortezza di non renderle immediatamente riconoscibili, grazie all’attribuzione di nomi fittizi. 

Se si ha la pazienza di leggerlo è facile rendersi conto della corrispondenza tra fatti narrati e fatti realmente accaduti. La giusta definizione potrebbe dunque essere ‘romanzo storico”. 

Ma, ad un esame più attento, anche questa definizione risulta inadeguata. È evidente, infatti, che l’autore partecipa delle vicende, che conosce perfettamente i ‘personaggi’ e i luoghi e che è coinvolto direttamente con tutte le conseguenze che ciò comporta (dubbi, perplessità, analisi, incertezze, dolore ecc.) nel periodo che va dai suoi 21 anni ai 31.

E lo stesso ragionamento vale per gli amici, i conoscenti, i parenti, le persone comuni, i personaggi in vista della sua città.

E la città è una città di provincia (Padusa nel testo, Ferrara nella realtà) di cui rispecchia la vita in quel decennio drammatico. Se il lettore volesse prendersi la briga di verificare fatti e persone dovrebbe ricorrere agli archivi (cronache, giornali, riviste, saggi ecc., locali e nazionali, ossia facendo il lavoro di uno storico).

Il fatto che l’autore faccia parte integrante del sistema dei personaggi fa della narrazione un ‘memoriale di vita vissuta’ in cui i personaggi – tutti i personaggi, numerosissimi – sono testimoni e le vicende sono altrettante testimonianze.

Il fatto che sia stato scritto a distanza di tempo non ne diminuisce il valore. Sicuramente, i ricordi dell’autore/personaggio si sono sedimentati ma sono ben presenti nella memoria, nel cuore, nell’animo di Luigi Preti che ha scritto innumerevoli altri testi, tutti funzionali o, comunque, relativi alla sua attività politica, successiva al Referendum del 2 giugno 1946 e alla proclamazione della Repubblica Italiana (18 giugno 1946).

Tra i documenti reperibili online (cfr. Infra) relativi a Giovinezza Giovinezza, si trovano numerose recensioni dalle quali, nella maggior parte dei casi, emerge un’assoluta ignoranza della storia e un approccio alla scrittura letteraria decisamente superficiale.

Se ne ricava una diffusa inadeguatezza della formazione in campo storico-letterario che – inevitabilmente – diviene denuncia dell’inadeguatezza del curriculum scolastico e, a conti fatti, della generale ignoranza che emerge dal mondo circostante, riflettendosi nel nostro quotidiano.

Testimonianza di tale situazione sono, da una parte, le numerose edizioni tra il 1964 e il 1978 e, dall’altra, il successivo calare di interesse dopo questa data su uno scritto che narra vicende in grado di far comprendere gli avvenimenti in presa diretta e che, proprio per questo, meriterebbe di essere proposto come lettura alle nuove generazioni.

Dispiace, in modo particolare, scoprire che anche una pronipote di Luigi Preti non esita a dire, – nel 2014 – (e naturalmente è libera di farlo)  che ha trovato lo scritto del bisnonno “da spararsi. Non ho mai letto un libro con più fatica di questo”.

Il bisnonno era morto nel 2009.

Segno tangibile di un’inequivocabile frattura fra le generazioni. I risultati sono quotidianamente davanti ai nostri occhi.

Evidentemente né la scuola né le famiglie sono in grado di supportare la formazione civile e culturale dei giovani. Segno di una evidente frattura fra le generazioni e di una carenza ormai incolmabile della memoria storica. I risultati sono quotidianamente davanti ai nostri occhi.

Recensioni online

Incipit 

(cap. I, La fondazione dell’impero)

“La parola al camerata Braghiroli!”

L’uomo spinse fuori il mento, nel tentativo di riproporre agli entusiasti che lo attorniavano la volitiva immagine del duce, ed estrasse dalla tasca un vecchio giornale. Schiarì la gola e prese a leggere ad alta voce – ma si capiva che doveva saperlo a memoria – lo storico discorso mussoliniano del 2 ottobre dell’anno precedente (1935 ndr. dichiarazione di guerra all’Etiopia). Modulava il tono, cercando di ispirarsi all’alto modello, tra l’ammirata attenzione dei camerati del gruppo rionale …

Excipit

(cap. CXVIII, In piazza come dieci anni prima)  (24 aprile 1945, i reparti alleati entrano a Padusa, ndr.) “Guarda” disse a Giordano, “Arriva un reparto italiano”.

In divisa di capitano, in testa al reparto, sopra una Jeep, apparve Cavalieri d’oro, impettito, pallido.

Il convertito propagandista del razzismo entrava per primo nella sua città con la nuova divisa dell’esercito dell’Italia democratica. Spinti dalla folla, i due amici si trovarono, senza accorgersene, dinanzi alla bottega di Arlotti. Il barbiere era dentro: cercava di seguire lo spettacolo dietro i residui vetri della bottega tutti incerottati.

Entrarono.

Era col barbiere anche l’aiutante: un giovane che aveva partecipato attivamente alla lotta clandestina e professava idee estremiste.

“Allora, Arlotti?” chiese Giulio, dopo aver salutato con effusione.

“Mah!”

“Mi pare il momento di far festa, non di dire ma.

“Non vedo chiaro …”

“Perché?”

“Perché l’antifascismo era facile: bastava dir di no a quegli sciagurati. Ora si tratta di costruire.”

“E costruiremo!”

“Già! Sopra un tavolo con le gambe tarlate.”

Opere dello stesso autore:

  • Il concetto di Status, 1942
  • Appunti sulla gerarchia delle fonti, 1948
  • Il Governo nella Costituzione della Repubblica, 1954
  • Le lotte agrarie nella Valle Padana, Einaudi 1954, 1956
  • Chiesa e Stato, 1958
  • Impero fascista, africani ed ebrei, Mursia 1968
  • Dialoghi della nuova frontiera, Mondadori 1970
  • Così parlò Mussolini, 1970
  • Interpretazione di Dubcek, Rizzoli 1971
  • Italia malata, Mursia 1972
  • Un ebreo nel fascismo, Rusconi 1973 /1974
  • Il compromesso storico, un problema che divide gli italiani, Rusconi 1975
  • La sfida tra democrazia e autoritarismo. Evoluzione dei regimi politici dalla fine della prima guerra mondiale agli anni 80, Mondadori 1980
  • Anno 2000 la pace nel mondo, Rusconi 1986
  • Giovani di Mussolini / Mussolini giovane, Rusconi 1982 / 1990 
  • Romanzo del 18 Aprile, Mondadori 1992
  • L’Italia nella tempesta, Pironti 1993
  • Regioni sì, regioni no, Pironti 1995
  • E sempre viva l’Italia. Dalla guerra di Spagna alla vittoria dell’Ulivo, Edizioni Serarcangeli 1997
  • Gli squilibri del 2000. Sovrappopolazione, temperatura e inquinamento, Milano 1998
  • Squilibri del 2000, Mondadori 1998
  • Costituente e Costituzione, 2004
  • La crisi della giustizia in Italia. I casi Craxi, Andreotti, Berlusconi, Mondadori 2000

Altre pubblicazioni (dal sito del Senato)

  • Diritto elettorale politico, Milano 1957
  • Discorsi [al] XII°, XIII°, XIV° congresso nazionale del Psdi, Roma 1966;
  • Per la coerenza del Partito socialista: discorsi tenuti il 4 maggio 1968, il 31 maggio 1968 e il 26 giugno 1968, Roma 1968
  • Giolitti, i riformisti e gli altri: 1900-1911, Milano 1985
  • Il pianeta Terra in pericolo, Milano 1989
  • Extracomunitari in Italia e in Europa, Napoli 1991
  • Ricordi di ottanta anni di vita italiana, Roma 2006, in collaborazione con F. Gibba ed E. Marchetti
  • Io e la famiglia Preti-Giordani, s.l., stampa privata per uso personale, 2007
  • Qualche tappa di un lungo cammino, s.l., stampa privata per uso personale, 2008
  • Discorsi parlamentari, 1947-1987, a cura di A.G. Sabatini, I-II, Roma 2011.

DOCUMENTI

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000042670/2/giovinezza-giovinezza-cerimonia-d-eccezione-al-campidoglio-presenza-onorevole-pertini-romanzo-memoriale-luigi-preti-giovinezza.html?startPage=0

https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/fondi-acquisiti-dall-archivio-storico/luigi-preti

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Gaetano Salvemini, Sotto la scure, De Silva 1948

Giorgio Rochat, Militari e politici nella preparazione della campagna d’Etiopia 1932-36, Milano, 1971

AA.VV., Fascismo e società italiana, Einaudi 1972

Giorgio Rochat, Il colonialismo italiano: la prima guerra d’Africa, la guerra di Libia, la riconquista della Libia, la guerra d’Etiopia, l’Impero, Loescher, 1973

Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943. Dall’Impero d’Etiopia alla disfatta, Einaudi, 2005

La storia negata. Il revisionismo e il suo uso politico, Angelo Del Boca (a cura di), Neri Pozza 2009 

Nicola Labanca, Una guerra per l’impero. Memorie della campagna d’Etiopia 1935-36, Il Mulino 2015 

Nicola Labanca, Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana, Il Mulino 2025

2 pensieri su “Leggendo Luigi Preti, Giovinezza, giovinezza. Romanzo, Mondadori 1964

  1. Pingback: Leggendo Rosetta Loy, La parola ebreo, Einaudi 1997 | Libri Sottobraccio

  2. Pingback: SULL’IDENTITÀ DEMOCRATICA | Libri Sottobraccio

Lascia un commento