Incursione nel ‘regno di Valentina’

I periodici andirivieni tra Navelli e la capitale sono indispensabili. Le deviazioni sono a volte casuali, a volte dettate dai ricordi, dalla nostalgia, dal recupero e dello scambio (di libri, in questo caso).

I ricordi e la nostalgia seguono strade tortuose: possono essere scorci, suggestioni, angoli che riappaiono nella mente senza apparente logica.

Oppure profumi.

In questo caso la motivazione per la deviazione è dipesa dal profumo della pizza di Pasqua.

La pizza di Pasqua in questione è quella che si preparava in casa dei nonni e che si portava a cuocere, in numerosi esemplari, nel forno nelle immediate vicinanze di casa (la più simile a quella la trovo in un alimentari di Bagnaia!)

Il profumo porta con sé altri ricordi, in una catena infinita … persone che non ci sono più, cose che – se ci sono – hanno cambiato destinazione, fisionomia, proprietario ecc. rimanendo, fisse nella memoria, come erano e che come sono nel ricordo. 

Se l’appuntamento è indispensabile – mai trascurare i controlli medici, quali che siano – e il luogo è situato a Roma nord, la deviazione in direzione Viterbo diviene quasi logica. Soprattutto se l’amica Valentina si è offerta di procurare la pizza in questione (due, per la verità) e i libri ordinati nella libreria di fiducia – Fernandez – che riesce a recuperare i libri usati più improbabili, sia che li abbia in magazzino sia che li procuri da altri venditori di libri usati. Ormai credo si siano abituati alle mie richieste quantomeno inusuali e – solitamente – molto datate.

E soprattutto se per arrivare da Valentina, si imbocca la via Cimina fino al bivio per Vitorchiano, godendoci lo spettacolo sui monti, sui castagneti ancora spogli e sulla valle, una volta lasciata sulla sinistra la sagoma inconfondibile della Pallanzana.

Il tempo di arrivare, di recuperare i nostri tesori (le pizze, i libri e un po’ di alloro!), di fare una passeggiata tra i campi destinati alle aromatiche, nei prati pieni di preziose erbacce eduli (e molte altre) e tra le file di magnifici vecchi olivi contorti e si riparte in direzione Gran Sasso, ignorando ostinatamente la voce del navigatore che, ostinatamente, consiglia di imboccare l’Autostrada.

NOTA per i lettori: Valentina è la stessa amica di cui ho parlato in Il castagneto di Valentina e con il cui aiuto ho scritto Un campo di calcio e una zolla di terra (prima e seconda parte), pubblicato in Infodem.it   (rispettivamente il 4 e il 7 marzo 2021 

Post Scriptum per Angela https://www.facebook.com/profile.php?id=100034898324831 … siamo passati praticamente sotto casa, ma sapevo che – finalmente – sei tornata al lavoro! Alla prossima!!!

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