Libri e porcellane

Quando ho pubblicato Uno sguardo alla credenza dei ricordi, nato sollevando lo sguardo alla credenza dove conservo le mie porcellane dal mio angolo studio ricolmo di libri, l’ho concluso con un ricordo che risaliva a qualche mese prima: una visita al Victoria & Albert Museum di Londra con il preciso intento di vedere l’installazione di porcellane bianche realizzata da Edmund de Waal.

Avevo da poco finito di leggere La strada bianca. Storia di una passione (Bollati Boringhieri 2016) nel quale l’autore, da esperto ceramista, artista della ceramica, profondo conoscitore del materiale, ne ricostruisce la storia attraverso il tempo e i luoghi in un saggio che ha le movenze di un romanzo.

Ero già in possesso del suo secondo testo – Un’eredità di avorio e d’ambra (Bollati Borignhieri, 2022) – dedicato ad una collezione di netsuke, ossia sculture in miniatura tipiche della tradizione giapponese, ricevuta in eredità – mettendosi sulle tracce delle origini della collezione, intrecciata alle vicende di una parte della sua famiglia, attraverso un secolo molto complicato e, in pratica, non ancora finito, soprattutto per una famiglia ebraica originaria di Odessa (dove è nato il nonno – Viktor von Ephrussi – nel 1860), fondata dall’Impero russo sul territorio conquistato all’Impero ottomano, per lunghi decenni  – tra la fondazione nel Settecento e l’Ottocento – importante porto franco e città cosmopolita.

Una storia familiare difficile, intrecciata con le vicende storiche nel corso del Novecento; oggi nel territorio ucraino. Leggere i libri di Edmund de Waal equivale a osservare dall’interno le vicende di oltre un secolo di storia attraverso le vicende dei parenti dell’autore.

L’intenzione era di completare l’articolo con le foto delle porcellane ammirate nel museo londinese, dove peraltro non avevo potuto fotografare l’installazione dell’artista per la sua particolare collocazione. 

In realtà, in quel momento, le avevo dimenticate.

Le ho ritrovate solo in questi giorni e ne approfitto per pubblicarle. Un’occasione come un’altra per mostrare le innumerevoli salsiere ordinatamente raccolte dietre le vetrine del museo. 

Un patrimonio in porcellana, rispetto alle mie salsiere che, pur modeste, hanno per me un grande valore affettivo!

Un pensiero su “Libri e porcellane

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