Di pozzi e di brocche, di fiumi, di laghi e di mare

(a proposito di Rachel Carson, Il mare intorno a noi e di tanti altri libri)

C’era una volta il libro. La mostra mercato dove trovi tutto ciò che non trovi in libreria si svolge una volta al mese a CESENA FIERA. È un appuntamento imperdibile ed estremamente rischioso (è molto difficile uscire dalla visita senza almeno un acquisto).

Nel corso dell’edizione di gennaio – la XV – ho adocchiato, tra gli altri, un libro noto: Il mare intorno a noi di Rachel L. Carson. Lo conosco bene per averlo letto dopo il secondo titolo della stessa autrice – Primavera silenziosa – (ne ho parlato in Il risveglio della primavera. Storia di un colossale abbaglio, cfr: Addendum), in una edizione differente. 

Adocchiarlo e acquistarlo è stata questione di un attimo.

Perché? penserà chi mi legge, e, con il criterio della ragionevolezza, probabilmente ha ragione.

Ma, dal mio punto di vista, possedere lo stesso libro, pubblicato a distanza di anni, rappresenta un valore aggiunto (e non solo per i contenuti ancora validi, decennio dopo decennio, da settanta anni e per la possibilità di confrontare le mutazioni della veste editoriale in un settantennio).

Nel caso di Il mare intorno a noi, la questione è complessa e oltremodo attuale. 

Così decido di preparare una veloce ricognizione degli scritti che ho dedicato all’acqua (dei mari, dei fiumi, dei laghi e, nei primi venti anni della mia vita, tra Anni Cinquanta e Anni Sessanta, anche dei pozzi), senza dimenticare le riflessioni, le lezioni e i laboratori dedicati all’Odissea (e alle peregrinazioni mediterranee del suo protagonista) per motivi professionali nel corso di quaranta anni, per avere un quadro delle letture sull’argomento, confidando nel fatto che il lettore curioso, se vorrà approfondire, potrà trovarli a partire dall’elenco in calce, completo di link.

La complessità e l’attualità del testo in questione, frutto delle ricerche di una biologa marina nata nel 1907 e laureatasi nel 1939, si trovano nell’argomento – che affronta la vita del e nel mare – e nell’uso o, meglio, nell’abuso che noi umani facciamo degli spazi che abitiamo e delle risorse che questi spazi ci offrono.

Se si considera che The Sea Around Us è stato pubblicato dalla Oxford University Press nel 1950 e, ancora, 1951, è facile immaginare che la situazione non può che essere peggiorata, tenendo conto della crescita di popolazione, dei trasporti, del progresso in tutti i campi, dell’uso indiscriminato di sostanze chimiche, del diffondersi dell’allevamento di animali che vivono nell’acqua per soddisfare il crescente bisogno alimentare, della interdipendenza di tutti questi fattori sulle acque, direttamente o indirettamente.

Ora, l’edizione già in mio possesso risale al 2019 (Piano B Edizioni), è ricavata con ogni probabilità dall’edizione originale del 1961 e, per la traduzione di Gianluigi Mainardi, dall’edizione Einaudi (1973; 1975), come risulta dalle informazioni poste nel colophon.

Tra le informazioni non compare né la prima edizione inglese (quella del 1950) né, tantomeno, la prima edizione italiana che ho adocchiato e acquistato, ossia:

R. L. Carson, Il mare intorno a noi, Gherardo Casini Editore, trad. Giorgio Iannuzzi, Roma 1952

Dello stesso titolo, è esistita anche una riduzione per ragazzi a cura di Anne Terry White e con la traduzione di Adriana Gherardi per i tipi della Casa Editrice Principato (1958).

Scopro inoltre che nel 2011 ne è uscita un’altra edizione italiana, con la traduzione di Federica Frasca e arricchita da una postfazione di Jeffrey S. Levinton per i tipi della Casa editrice Orme (Roma).

Si tratta di una storia editoriale complessa come complessa è la storia che Rachel Carson racconta con ampiezza di dati e documentazione. Per questo vale la pena prima di tutto leggerla: è un’ottima palestra per esercitare la consapevolezza ambientale in tutti, giovani e meno giovani; per imparare a guardarsi intorno con occhio critico e a comportarsi – di conseguenza – in modo rispettoso nei confronti del mondo che ci ospita, in tutti i nostri gesti quotidiani.

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