“C’era una volta” …  (ossia il piacere del recupero, cronaca da Cesena Fiera, 14 e 15 marzo 2025)

… è divenuto un appuntamento consueto. Per chi ama cercare tra cose vecchie da recuperare e ricollocare – oggetti, abiti, biancheria, tessuti, mobilia, attrezzi, ecc. – è il luogo ideale dove perdersi per ritrovare e, perché no, ritrovarsi.

L’edizione di marzo è dedicata in modo speciale agli appassionati di filatelia e numismatica ma lo spazio per altri espositori è assicurato. Così, non ne mancano alcuni di vecchi libri tra i quali frugare …

Come è naturale, chi ha la mania del libro datato, non più disponibile in commercio, parte con l’idea di cercare qualche titolo specifico ma, nella maggior parte dei casi, ne trova altri, altrettanto interessanti. 

Come già in altre occasioni, ho con me un elenco di titoli e, come già altre volte, non ho bisogno di guardarlo. Peraltro, non individuo i titoli che ho appuntato e mi lascio guidare dalla curiosità tra la variegata esposizione di libri di ogni tipo.

Su un tavolo noto alcuni vecchi numeri di una rivista che mi è ben nota, Le vie d’Italia. Era l’unica rivista che arrivava regolarmente a casa dei nonni e che da ragazzina mi divertivo a sfogliare … 

Dimenticata e recuperata fortunosamente per il passare degli anni e la scomparsa delle persone care, ne possiedo qualche decina di numeri che conservo gelosamente.

Impossibile non soffermarsi. Sono cinque numeri che risalgono al 1949. Li sfoglio, scorro l’indice degli articoli e mi lascio incantare dalle pubblicità (in particolare quelle delle vecchie macchine fotografiche cfr. Alessandro Marenco).

Nel numero del giugno 1949 (Anno LV, N. 7) un titolo richiama immediatamente la mia attenzione:

Giro del Lago di Bolsena, dovuto alla penna di Giovanni Mira.

Chiederne il costo, è stato un attimo. Farlo mio per un euro, l’attimo successivo.

Nell’ordine dei miei ricordi degli anni Cinquanta, ci sono due laghi, il Lago di Vico e il Lago di Bolsena. E i ricordi di quei luoghi sono indelebili e preziosi così come i racconti e i versi che il nonno materno ha loro dedicato. 

Una volta a casa, cerco informazioni sull’autore, Giovanni Mira (1891- 1966), scoprendo il profilo di un giovane coinvolto direttamente nella Guerra di Libia (come mio nonno) e nella prima guerra mondiale (come mio nonno) dove fu ferito, venne dichiarato invalido e, di conseguenza, congedato, riprendendo i suoi studi letterari e storici, dedicandosi alla scrittura e all’insegnamento, in un percorso non facile dovuto alle sue idee liberali, alla sua ostilità al regime fascista e, in seguito, alle attività della lotta partigiana (cfr. Giovanni Mira  in Enciclopedia Treccani) ma esiste anche una pagina Wikipedia e una scheda nel sito dell’ANPI). Collaborò tra l’altro con la Rivista del Touring Club Italiano, di cui nel 1946 divenne vicepresidente.

Con questo quadro in mente (che può allargarsi a ulteriori approfondimenti), è giunto il momento di leggere l’articolo, corredato di fotografie scattate dall’autore stesso.

L’autore vi fa una ricognizione dei paesi che si affacciano lungo le sponde del lago o nelle immediate vicinanze, descrivendo le strade, con particolare riferimento alla via Cassia che, costeggiando il lago, si avvia in direzione Toscana. Prende le mosse da Bolsena, dove alloggia in un modesto albergo con la moglie, per visitare Gradoli, Valentano, Capodimonte e Marta, le isole (la Bisentina e la Martana) con le loro storie e le loro leggende, per poi proseguire fino a Montefiascone.

Il turismo era appena agli inizi e anche trovare una trattoria era un problema, come nota l’autore non senza auspicare un avanzamento nel campo dell’ospitalità, ma i paesaggi descritti non mancano di interesse, segnalandosi per gli scorci, per la vegetazione, per le architetture, che oggi sono meta di turismo anche straniero.

Mentre leggo, mi scorrono nella mente le passeggiate in quei luoghi tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Sessanta e, giunta alla descrizione di Marta che “siede nel punto in cui la cintura si abbassa fino al livello del lago e apre il varco al suo emissario, il fiumicello Marta, che qui inizia il suo corso verso il Tirreno. All’imbocco si affollano le anguille del lago e fatalmente incappano nella rete che le attende …” e non posso fare a meno di ripensare a una datatissima scorribanda in vespa con Elia – si era all’inizio degli Anni Settanta – quando, passando in direzione di Montefiascone, ci fermammo per scattare alcune foto a una teoria di donne di ogni età, affaccendate a lavare i panni proprio lungo il Marta.

Da qualche parte, in casa, quelle foto devono ancora esserci.

… cercata e trovata … eccola di seguito:

Opere di Giovanni Mira:

Luigi Salvatorelli – Giovanni Mira, Storia d’Italia nel periodo fascista, Mondadori 1968 

Giovanni Mira, Memorie, prefazione di L. Salvatorelli, Neri Pozza, Vicenza 1968

In copertina una tempera di Franco Vitali (1902 – 1996)

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