Leggendo Renzo Zorzi, 500 quintali di sale, Feltrinelli 1962 (e Una storia di galline) 

L’ambientazione: i paesi della bassa veronese a fine autunno del 1944, bloccati dall’Adige ingrossato, tra Zevio e Legnago. 

Il racconto: le formazioni partigiane di montagna scendono a valle con tutte le difficoltà dovute alla stagione e alle condizioni metereologiche, alla necessità di appoggiarsi alle formazioni della piana, all’aiuto dei contadini, ai rastrellamenti, alla difficoltà di avere notizie, di trovare ricovero, di creare collegamenti, di avere la necessità di reperire fondi in denaro per trovare ricovero …

Chi può aiutare è a sua volta in difficoltà ma ha una proposta alternativa: mettere a disposizione una partita di 500 quintali di sale – un bene prezioso e introvabile – già pagata, da ritirare alla Montecatini di Vicenza.  Per le formazioni partigiane si tratta di una soluzione insperata che, nell’immediato, può risolvere tutti i problemi.

Ed ecco la cronaca delle difficoltà affrontate per recuperare e gestire il carico di sale, per prendere e intrattenere i contatti, tra Vicenza e Lonigo, e dell’attesa che il piano vada a buon fine, in giro per la città, osservando luoghi, persone e cose.

In queste circostanze, il riposo in rifugi di fortuna presso stalle o pagliai di famiglie ospitali è pieno di pensieri e preoccupazioni:

“… Quella notte tornai a dormire nella stalla degli Spennazzato. Dopo cena era venuto a trovarmi Diego, un po’ imbronciato perché in quei giorni mi ero fatto vedere così poco. Era, come al solito, pessimista su tutta la linea. Cercai di fargli animo: “Se tutto va bene, tra due giorni vedrai che le cose cambiano”, gli dissi. Ma ero preoccupato anch’io, quelle cose erano talmente lontane da quello che avevo sempre fatto; e quando se ne andò, e mi trovai solo nella grande stalla popolata di ombre e di muggiti ebbi la mia ora di scoramento. Mi venne in mente la mia famiglia, che avevo lasciato in ristrettezze ed esposta alle rappresaglie, mio fratello che era stato arrestato al mio posto e si trovava in prigione a Verona, mio nonno ammalato. Era così difficile sapere quale fosse il proprio dovere vero, che cosa si volesse da noi, quello che avremmo dovuto fare. Passai una notte inquieta, fra sonni brevi e continui risvegli, finché, attraverso i finestrini della stalla mezzo coperti di ragnatele e di polvere, entrò il primo grigio incerto dell’alba, e fuori sentii muoversi i passi dei contadini che iniziavano la loro giornata. Allora mi scrollai di dosso la paglia che mi che mi si era attaccata al vestito, andai in cucina e mi lavai nel catino, mangiai una scodella di latte caldo con un po’ di polenta abbrustolita, e poi risalii in bicicletta. L’aria mi pizzicava la faccia, mentre nel cielo, ancora grigio, passavano lente nuvole lontane. Alle sette e mezzo ero davanti ai cancelli della Montecatini…”.

E di seguito il rocambolesco racconto del recupero e del trasporto dei 500 quintali di sale, tra inconvenienti di ogni tipo, equivoci, interventi delle forze dell’ordine, richieste di testimonianze, minacce di arresti, in un inseguirsi di incontri, di stanchezza, di fame e di sonno. E come epilogo solo poche parole (Poi venne la primavera – del 1945, ndr. – ed eravamo i più forti.) e una data (Milano, 1954), quella in cui l’autore ha finito la redazione dello scritto). 

L’autore: Renzo Zorzi (1921 – 2010) durante la Seconda guerra mondiale studia, lavora, aderisce al Partito d’Azione e partecipa alla resistenza nelle formazioni di Giustizia e Libertà. Da questa esperienza nasce il racconto 500 quintali di sale, redatto a distanza di alcuni anni, pubblicato per la prima volta nel 1962 da Feltrinelli e ripubblicato con un titolo diverso – L’estate del ’42 – dalla casa editrice Rusconi nel 1988. Durante l’età repubblicana, abbandonata la politica attiva, è stato uomo di cultura, come testimoniano i suoi saggi:

Renzo Zorzi, Nella trama della storia. Figure e percorsi intellettuali tra Otto e Novecento, Marsilio, 1990

Renzo Zorzi, Gli anni dell’amicizia. Immagini e figure del secondo Novecento, Neri Pozza, 1991

Renzo Zorzi, Cesare Beccaria, il dramma della giustizia, Mondadori, 1996

Renzo Zorzi, Gli artisti di Olivetti. Il dovere della bellezza, Edizioni di Comunità, 2018

Un libro tira l’altro … (testi da ricercare)

Gino Montesanto, Cielo chiuso, Massimo, 1956 

Giovanna Zangrandi, I giorni veri, Milano, Mondadori, 1963; Ponte alle Grazie, 2023

Giovanni Dusi (1923 – 2003), Il gallo rosso, Venezia, Marsilio, 1973; Rizzoli, Bur, 1975, (intr. Giorgio Luti)

L. Meneghello, I piccoli maestri, Milano, Feltrinelli, 1964; Rizzoli 2013 (pref. Maria Corti)

Giorgio Luti, La letteratura nel ventennio fascista. Cronache letterarie tra le due guerre 1920-1940, 1972 

Giorgio Luti, Bella ciao. Resistenza e letteratura, Helicon 2009 

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