Lana, ferri e stampa vegetale

Oggi vi racconto una storia appena conclusa: quella di un cardigan lavorato ai ferri in lana abruzzese di colore naturale.

Una storia lunga perché il lavoro a maglia lo riservo alle ore del pomeriggio, quando il computer è ormai spento. Anche volendo, non riuscirei più a scrivere neppure una parola! Di fatto scrivere, o comunque avere a che fare con i libri, è stata – ed è – la mia occupazione principale. Ma non ho mai abbandonato il lavoro a maglia. La durata della storia dipende, prima di tutto, dal tempo che riesco a dedicare ai ferri. 

In questo caso, il tempo necessario si è dilatato perché le varie parti (dietro, davanti e maniche) sono state soltanto la prima parte del lavoro: sono infatti partite per Rimini, insieme a una matassa di colore naturale, senza neppure essere stirate, per approdare nel laboratorio di Michela Pasini con l’unica indicazione di trasformarle da un cardigan semplicissimo in qualcosa di assolutamente speciale. 

Michela sa che le foglie sono una mia mania, sa anche che adoro quelle del castagno, quelle della quercia (anzi, delle querce, perché ogni quercia ha la sua particolare foglia!), quelle delle rose (ogni rosa è differente, ogni foglia di rosa è differente!). Volutamente non le ho dato indicazioni. 

Quando i cinque pezzi sono ritornati alla base, sono passata alla fase conclusiva: dopo un lavaggio veloce, li ho stesi all’ombra, stirati e cuciti. L’ultimo passaggio è stato la confezione del bordo, con la matassa tinta da Michela. 

Ecco il risultato: un cardigan disseminato di magnifiche foglie di rosa, direttamente dal giardino di Michela! 

TESTO E FOTO: Rosa Rossi

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